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Aliquote IVA ridotte per gli e-books: sono fuorilegge

indexCon due sentenze attese da lungo tempo (Commission v. France (Case C-479/13) e Commission v. Luxembourg (Case C-502/13), la Corte di Giustizia Europea si è pronunciata contro la decisione di Francia e Lussemburgo di imporre delle aliquote IVA ridotte ai libri elettronici.

A partire dal 1 gennaio del 2012, infatti, la Francia ha iniziato ad applicare un’aliquota IVA ridotta del 5,5% sugli e-books, mentre il Lussemburgo ha deciso di applicare un’aliquota IVA del 3%.

Le sentenze fanno riferimento ai libri digitali o elettronici, e cioe’ libri scaricati da internet o in streaming, che possono essere visualizzati e letti tramite supporti quali computer, smartphone, electronic book reader, o altri sistemi di lettura.

La Commissione aveva chiesto alla Corte di dichiarare che, applicando un’aliquota IVA ridotta alla fornitura di libri elettronici, Francia e il Lussemburgo hanno commesso una violazione degli obblighi stabiliti della direttiva IVA.

Nella sua sentenza del 5 marzo, la Corte ha accolto il ricorso della Commissione. La Corte ha sottolineato, innanzitutto, che un’aliquota IVA ridotta può applicarsi soltanto alla fornitura di beni e di servizi di cui all’allegato III della direttiva IVA. Tale allegato si riferisce in particolare alla “fornitura di libri su tutti i mezzi di supporto fisico”.

La Corte ha concluso che l’aliquota IVA ridotta è applicabile solamente alla fornitura di libri su supporto fisico. Mentre senza dubbio, per poter leggere un libro elettronico e’ necessario un supporto fisico (ad esempio un computer), tale supporto non è incluso nella fornitura di libri elettronici, il che significa che l’allegato III non include la fornitura di tali libri all’interno del suo ambito di applicazione.

Inoltre, la Corte ha rilevato che la direttiva IVA esclude qualsiasi possibilità di applicazione di un’aliquota IVA ridotta ai “servizi forniti per via elettronica”. La Corte ha sentenziato che la fornitura di libri elettronici rientra all’interno di questa categoria. La Corte ha inoltre respinto la tesi secondo cui la fornitura di libri elettronici costituirebbe una fornitura di beni (e non una prestazione di servizi). Solamente il supporto fisico che consente di leggere i libri elettronici potrebbe qualificarsi come “bene materiale”, ma tale supporto non entra a far parte della fornitura di libri elettronici.

La Commissione ha inoltre criticato il Lussemburgo per avere applicato un’aliquota IVA super-ridotta del 3%, e cio’ nonostante la Direttiva IVA vieti, in linea di principio, l’applicazione di aliquote IVA inferiori al 5%.

La Corte ha ricordato che, sempre ai sensi della Direttiva IVA, uno Stato membro puo’ eccezionalmente applicare delle aliquote IVA ridotte inferiori al cinque per cento, a condizione che, tra le altre cose, le aliquote ridotte siano conformi con la legislazione UE. Dal momento che, come dichiarato in precedenza dalla Corte di Giustizia, l’applicazione di un’aliquota IVA ridotta alla fornitura di libri elettronici non è conforme con la direttiva IVA, il Lussemburgo non può applicare un’aliquota IVA super-ridotta del 3% alla fornitura di e-books.

La Corte di Giustizia Europea ha confermato che le due pronunce in questione non impediscono agli Stati membri di introdurre un’aliquota IVA ridotta ai libri su supporto fisico, come i libri di carta.

 
 

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