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I contribuenti americani e le loro case nel Regno Unito

Un cittadino americano oppure un possessore di carta verde americana che è fiscalmente residente nel Regno Unito dovrà presentare la propria dichiarazione dei redditi negli Stati Uniti e dichiarare i redditi e i profitti a livello mondiale.

Laddove il reddito o  le plusvalenze vengono tassate in entrambi i paesi, le tasse pagate in un paese, tramite una pianificazione, possono essere compensate
con le tasse che devono essere pagate nell’altro paese, in modo da evitare una doppia tassazione.

Le cose diventano più difficili per un cittadino americano che vive nel Regno Unito quando dei ricavi esenti da tassazione in UK vengono invece considerati tassabili dal fisco americano.

L’esempio più concreto è il caso della vendita di una casa di famiglia nel Regno Unito.  Nel caso di un cittadino fiscalmente residente in UK, il profitto proveniente dalla vendita della dimora principale viene escluso dalla tassazione sulle plusvalenze. Al contrario, il fisco americano (IRS) tassa il profitto proveniente dalla vendita della casa di famiglia – che essa si trovi in Texas oppure a Londra.

I primi $250,000 del guadagno sono esentasse ma l’eccesso può essere tassato fino al 23.8%. L’esenzione dei $250,00 e’ prevista nel caso in cui l’immobile sia stato posseduto e utilizzato come residenza per almeno due anni nell’arco degli ultimi cinque anni. Non è necessario che il periodo di due anni sia continuo.

Laddove i titolari dell’immobile siano due, entrambi i proprietari hanno diritto all’esenzione sui primi $250,000.

Nel caso di una coppia in cui uno è cittadino americano ed uno cittadino inglese, per motivi di tassazione americana, è meglio se la casa di famiglia sia a nome del partner inglese.

L’altro problema finanziario è che il guadagno tassabile negli Stati Uniti sarà calcolato in dollari; il prezzo di acquisto ed il prezzo di vendita, pagato in british pound, dovrà essere convertito in dollari in modo da calcolare il profitto tassabile.

Un dollaro forte al momento dell’acquisto ed un dollaro debole alla vendita comporta un aumento significativo della tassa sul guadagno.

I mutui sono irrilevanti nel calcolo delle plusvalenze derivanti dalla vendita sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, ma ripagare un mutuo può avere conseguenze sorprendenti, e potenzialmente sgradevoli, dal punto di vista del sistema fiscale americano.

Se un soggetto americano acquista una proprietà nel Regno Unito con un mutuo in sterline e la somma richiesta per ripagare il capitale in sterline (se convertita in dollari) è inferiore al valore del dollaro nel momento in cui è stato sottoscritto il mutuo, il “profitto” del fantomatico dollaro, prodotto esclusivamente dalla variazione del tasso di cambio, può essere tassato dall’imposta sul reddito degli Stati Uniti fino al 37% (tasso corrente).

Siccome le imposte sul reddito devono essere versate in entrambi i paesi e di fatto vi e’ solo una leggera compensazione degli oneri fiscali piu’ bassi di un paese contro una maggiore tassazione nell’altro, tale sgravio non avrà probabilmente un impatto finanziario significativo; il “benefit” è, in verità, illusorio.

 
 

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