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Germania: azioni collettive per i reclami dei consumatori

Il Parlamento tedesco ha approvato in tempi record la proposta di legge del governo di coalizione, nel tentativo di far entrare in vigore la legge entro la fine dell’anno.

I punti essenziali della legge sono:

  • Un istituto qualificato può avviare un’azione legale contro una societa’ per ottenere un giudizio su questioni relative ad un ricorso o una questione legale tra un consumatore e una societa’. Il diritto di promuovere azioni legali spetta soltanto a quelle istituzioni che sono registrate da almeno quattro anni ai sensi del German Injunctive Relief Act o, se straniere, con la Commissione Europea ai sensi della Direttiva 2009/22/EC. Inoltre, l’istituzione in questione deve essere costituita da 10 associazioni o 350 persone fisiche;
  • Una istituzione qualificata che avvia un’azione legale davanti ad una Corte Regionale (Oberlandesgericht) avvia la predetta azione dimostrando che almeno dieci persone sono colpite dalle presunte irregolarita’. La presentazione di un ricorso mediante la procedura prevista dalla presente legge non impedisce comunque al consumatore di avviare autonomamente la propria azione legale; tuttavia, non possono essere presentate contro lo stesso convenuto altre azioni collettive basate sui medesimi fatti;
  • La domanda e’ ammissibile solamente se almeno 50 soggetti si uniscono al ricorso registrando la propria domanda entro 2 mesi. Inoltre, altri consumatori che sono stati danneggiati o comunque in qualche modo colpiti dalle presunte irregolarità possono unirsi all’azione collettiva fino al giorno prima dell’udienza;
  • Il procedimento in questione termina il giorno in cui il Tribunale emette una sentenza dichiarativa o le parti raggiungono un accordo. Se il Tribunale si pronuncia con una sentenza, quest’ultima vincola i consumatori che si sono uniti al ricorso. Il singolo consumatore potrà poi avviare un’azione legale autonoma per richiedere il risarcimento dei danni sulla base dei fatti accertati mediante l’azione collettiva. In alternativa, le parti possono raggiungere un accordo stragiudiziale. Se ciò accade, l’accordo raggiunto dalle parti e’ soggetto allo scrutinio del Tribunale. L’accordo in questione viene considerato valido a meno che il 30% o piu’ dei consumatori che si sono registrati decidono esplicitamente di non aderirvi.
  • Ogni decisione presa in base alla presente legge può essere appellata di fronte alla Corte Federale Suprema.

Come risulta evidente, la legge in questione non fornisce uno strumento efficace per tutelare gli interessi dei consumatori, in quanto il singolo consumatore deve comunque presentare un ricorso individuale dopo che la associazione di consumatori ha ottenuto una sentenza ai sensi della presente legge. Detto ciò, la normativa in questione aumenta il rischio di controversie per le aziende che si interfacciano con i consumatori.

Inoltre, un altro motivo per cui tale normativa aumenta il rischio di controversie e’ dato dal fatto che la legge in questione limita l’importo oggetto della controversia ad un massimo di 250.000 Euro. Siccome le spese che devono essere anticipate dall’attore sono proporzionate all’importo della controversia, importo relativamente contenuti abbassano gli oneri iniziali che deve sostenere l’attore.

Un difetto della Legge da un punto di vista pratico è che questa non dà al convenuto nessun potere di contrattazione nella negoziazione dell’accordo stragiudiziale. Infatti, se il convenuto vuole fare un offerta, e’ comunque costretto a offrire una cifra sufficiente a superare la revisione del Tribunale. Tuttavia, anche nel caso in cui il Tribunale dovesse accettare l’accordo, ciascun consumatore può comunque decidere di non accettare l’accordo e attendere la presentazione di una successiva azione collettiva o presentare un ricorso individuale per ottenere un’offerta migliore.

 

 
 

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