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Abolizione dello status Non-Dom: Ultime novità

Non DomI Non-Dom sono soggetti residenti in Gran Bretagna che pagano regolarmente le tasse sul loro reddito britannico ma il cui domicilio permanente ai fini fiscali è in un Paese straniero.

Queste persone, quindi, non devono pagare le imposte su quanto guadagnato all’estero a patto di non trasferire tali fondi nel Regno Unito.

La lista di “Notable” Non-Dom comprende molti miliardari come Roman Abramovich, proprietario della squadra di calcio del Chelsea, che è domiciliato in Russia anche se residente in Gran Bretagna dove conduce gran parte dei suoi business.

Le nuove norme, già delineate dalla legge finanziaria 2014/2015, sono entrate in vigore a partire dal 6 aprile 2015.

Nel dettaglio, è previsto il pagamento di un’imposta di 30.000 sterline annuali per coloro che hanno risieduto nel Regno Unito per oltre sette negli ultimi nove anni. E’ prevista un’imposta di 60.000 sterline che colpirà i non-dom che hanno avuto la residenza per almeno 12 degli ultimi 14 anni ed infine un’imposta di 90mila sterline per coloro che hanno risieduto negli UK per almeno 17 degli ultimi 20 anni.

Come Osborne ha ricordato alla Camera dei Comuni mercoledì 8 Luglio lo status di non domiciliato è stato introdotto nel Regno Unito per rendere più facile agli stranieri contribuire all’economia britannica prima di tornare alla loro casa permanente, assicurando, loro così di pagare solo le imposte sui proventi e sulle plusvalenze che hanno realizzato nel paese.

Tuttavia, tale norma si è presto dimostrata impopolare tra i soggetti fiscalmente residenti nel Regno Unito, che devono, invece, pagare le imposte su tutti i loro redditi ed utili, indipendentemente da dove sono stati prodotti.

Attualmente ci sono più di 114.000 Non-Dom nel Regno Unito, di cui 1.750 sono nati in Gran Bretagna.

Lo status di non domiciliato permette a molti di pagare le imposte sui soli redditi prodotti nel Regno Unito.

Tale regola è stata oggetto di abusi diffusi, come ad esempio ricchi residenti che possiedono, attraverso società offshore, beni nel Regno Unito come case e collezioni d’arte e che in questo modo evitano le imposte britanniche sul Capital Gain.

Arriva così dal Governo britannico una risposta alle critiche mosse sulla tassazione dei residenti non domiciliati, considerata da più parti poco chiara ed equivoca.

La riforma della tassazione dei Non-Dom, pubblicata mercoledì scorso, prevede l’introduzione di un nuovo criterio per la determinazione del domicilio fiscale ossia il luogo di nascita.

Il documento stabilisce che se si è nati nel Regno Unito avendo avuto, fin dal principio, un domicilio negli Uk, anche se si trasferisce permanentemente la propria residenza all’estero si sarà “ritenuti-domiciliati” negli UK già a partire dal primo anno in cui si trasferisce nuovamente la propria residenza fiscale nel Regno.

A partire da Aprile 2017, inoltre, perderanno lo status di Non-Dom anche coloro che, pur non essendo nati negli UK, abbiano risieduto nel Paese per più di 15 degli ultimi 20 anni e dovranno, quindi, pagare imposte britanniche su tutti i redditi e gli utili ricevuti a livello mondiale.

Secondo il Tesoro Britannico la combinazione di queste due misure colpirà 15.000 individui.

Il Chartered Institute of Taxation ha definito questa riforma come l’introduzione di un nuovo elemento di complessità in un’area già molto oscura.

Il governo pensa che sia giusto chiedere a tutti gli individui “ritenuti-domiciliati” nel Regno Unito di pagare le imposte sui redditi che ricevono da trust offshore e qualunque altra entità estera.

Stando all’attuale proposta di legge un individuo nato negli UK che ha vissuto permanentemente all’estero e che torna nel Regno Unito ad esempio per occuparsi dei genitori anziani sarà “ritenuto-domiciliato” a partire dal primo anno fiscale e dovrà, quindi, pagare all’HMRC le imposte sui redditi ovunque nel mondo prodotti.

Il governo, inoltre, intende negare a tali individui la possibilità di richiedere lo status di Non-Dom durante la loro permanenza nel Regno Unito.

Gli esperti temono che tali misure potrebbero portare ad una fuga di miliardari stranieri i cui nomi ora dominano gli elenchi dei residenti più ricchi della Gran Bretagna.

Marina d’Angerio
Dottore Commercialista
ICAEW Chartered Accountant

 
 

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